Senza sosta la corsa a rialzo del biglietto verde, che schiaccia a ribasso tutte le altre majors. Il dollar index ha toccato stamattina il massimo di 107.80, per poi ripiegare e puntare al ritest dei massimi di ieri a 107.25. Gli investitori credono in una FED aggressiva nelle prossime riunioni e soprattutto confidano in una congiuntura macroeconomica robusta, in grado di reggere l’impatto delle scelte hawkish della banca centrale. Oggi banco di prova per il mercato del lavoro, con i NFP americani, che seppur rimanendo un dato tendenzialmente tardivo nel mostrare la risposta dell’economia reale alle azioni intraprese dalla FED, assume con il trascorrere dei mesi, un peso maggiormente rilevante per capire quanta speranza ci possa essere nel calo della domanda aggregata. La strategia della FED mira ad un rialzo della disoccupazione, male necessario per contenere l’inflazione, meno lavoro, meno redditi quindi meno consumi, quindi meno produzione: l’economia deve raffreddarsi! Eurusd Tanta la forza del dollaro, altrettanta la debolezza dell’Euro. La moneta unica crolla sotto il peso dell’incertezza, della politica attendista della BCE, che tenta di mantenere un ‘Equilibrio delicatissimo tra l’inflazione alle stelle e la recessione. Le profonde differenze che caratterizzano i paesi del blocco europeo non aiutano la BCE nel prendere decisioni chiare e forti a sostegno di una valuta che oramai è al collasso. Tutti attendono l’intervento della BCE del 21 luglio che potrebbe portare al primo rialzo tassi dopo decenni, e la questione resta aperta sull’incisività che la banca centrale mostrerà. Rialzo da 25bp o da 50bp? Difficile a dirsi, fatto sta che eurusd è crollato ad un soffio dalla parità, toccando il minimo di 1.0070 questa mattina. Difficile a questo punto negare il possibile approdo alla parità che sembra sempre più un traguardo possibile. Gbpusd Occhi puntati sulle dimissioni di Boris Johnson , che dopo aver perso buona parte dei ministri a suo supporto , sembra non essere più l’uomo giusto per il contesto storico e per gli equilibri geo politici necessari al Regno Unito. Uomo che ha guidato il Regno Unito nel percorso non facile della Brexit, sembra ora poco adeguato a scelte più accomodanti che servono alla ripartenza di un paese sull’orlo della recessione. L’inflazione a livelli record, la BOE che ha già alzato 5 volte i tassi di interesse, e i redditi medi alla soglia della povertà. La sterlina non vive tempi facili, subisce inevitabilmente il peso del dollaro americano, andando a toccare soglia 1.1910, aprendo la strada a possibili allunghi sui minimi di 1.15. fino a che il dollaro americano non invertirà la sua rotta, sarà difficile vedere test delle resistenze, oggi poste a 1.2160-75. Dax Respira l’azionario, a partire da quello europeo con il DAx che dopo aver testato i minimi del 2022° 12450pnt, sembra trovare sprint rialzista. Rimaniamo cauti sul comparto equity europeo in virtù delle prossime riunioni della BCE che potrebbero portare a politiche aggressive che minerebbero le fondamente delle aziende europee. Ricordiamo che la BCE ancora non ha effettuato nessun rialzo tassi , e la strada sembra essere ancora tutta in salita. Attendiamo dunque l’approdo alle aree di resistenza di 13430 e 13730, vere resistenza, banco di prova dove capire se il trend ribassista possa davvero dirsi terminato. S&P Rimbalza anche l’S&P che con un primo minimo superiore , visto a 3740pnt sembra voler attaccare le resistenze poste a 3950pnt. Permane tuttavia il quadro ribassista di lungo periodo, e solo la violazione di 4200pnt, potrebbe decretare la vera inversione del sentiment di medio -lungo periodo. Nasdaq Anche il tech americano presenta oggi un timido accenno di recupero dai minimi, di 11200pnt, tuttavia le prime resistenze poste a 12391pnt, sono livello chiave da superare per decretare un primo segnale rialzista vero. Non da escludere l’approdo a 12910 pnt, ultimo massimo significativo per lo schema bearish del mercato, violato detto livello si rende necessario rivedere l’impostazione del mercato di medio-lungo periodo che potrebbe riassumere connotati bullish Copper Il rame rimbalza dai suoi minimi di 3.276$, dopo la corsa ribassista che lo ha visto perdere oltre il 26% dai massimi di giugno. La notizia , che è stata motore propulsivo , è stata la volontà della CINA di anticipare l’emissione di 220mld di debito. Questa mossa dettata dall’esigenza del governo cinese, di rilanciare l’economia dopo il lungo periodo di lockdown, il che apre la porta a produzione e consumi, quindi a domanda di materie prime e metalli industriali. Difficile ora sapere quanto questa sola speranza, possa decretare un’inversione nella rotta di un metallo che esprime a pieno l’andamento del ciclo macroeconomico mondiale. Crediamo che i test delle prime resistenze poste a 3.639$ e poi a 3.85$ siano la chiave per capire la vera forza di questo asset. Rimaniamo per ora venditori di resistenze, ma con maggiore cautela via via che i giorni passano. ANALISI RETAIL Stabile il dollaro sui massimi di 107.05 con i retail oramai stanchi di posizioni in mean reverting short, che iniziano a chiudere le loro posizioni short, per tentare timidi ingressi in trend, portandosi dall’80% short visto nei giorni scorsi al 75% di stamattina. Respirano quindi tutti gli altri basket, anche l’euro, che vedeva i retail all’80% long. Quest’oggi li ritrova al 76% lunghi,grazie alla fase , seppur timida, di rallentamento del rally discendente. Rimbalza con maggiore decisione la sterlina, con il regno unito alle prese con le dimissioni di Johnson, ed i retail escono rapidamente dal loro 75% di posizione long vista nei giorni scorsi, per ritrovarsi oggi al 58% long. Stabili le posizioni sullo yen giapponese con un 69% long, senza grossi scossoni. Si ridimensiona anche il sentiment sul dollaro australiano con i retail che passano dal 58% long al 45% di oggi, oscillando attorno ad un 50% di neutralità e chiaro no sentiment. Si intravede un accenno di sentiment corto invece per il dollaro canadese, dove i retail passano dal 57% short dei giorni scorsi, al più deciso 63%. Resta invece sostenuto il sentiment long sul dollaro neozelandese, dove i retail spingono al 77% posizioni long. Oggi nfp usa, dato chiave della giornata, per capire quanto le prospettive diuna FED ancora agresiva possano concretizzarsi nelle future riunioni
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