Gli equilibri dell’Europa dell’Est catalizzano le attenzioni degli operatori, la Russia riconosce l’indipendenza delle regioni controllate dai separatisti filo russi, e scende in campo per sostenerne il controllo. Le borse cedono di schianto con il dax che vede affondi del -4%. Alta tensione in Europa e nel mondo, Putin ieri in un discorso aperto ha riconosciuto l’indipendenza delle regioni dei Donetsk e Luhansk, che erano sotto il controllo dei separatisti filo russi, attivando un’azione militare atta al mantenimento del controllo della regione. Immediata la risposta dei leader europei, che hanno offerto sostegno al governo ucraino, e sono già al vaglio pacchetti di sanzioni per la Russia. La tensione è altissima, e i mercati non hanno tardato a reagire , special modo il comparto equity, con il dax che ieri ha segnato i suoi minimi alle aree di 14380 con un movimento del -4%, andando a rompere i minimi che avevano fatto da supporto tecnico fin dal maggio 2021. Le borse americane chiuse per il President’s day , daranno oggi il loro segnale, che difficlmente potrà smentire quanto accaduto ieri, salvo nuovi scenari geopolitici, che possano in qualche modo distendere i toni. Anche il comparto valutario ha subito assunto i toni del risk off, mostrando estrema forza delle valute rifugio come il Franco Svizzero, e a seguire anche il dollaro americano che ha recuperato qualche posizione sulle altre majors. I movimenti del mercato fx sono stati tutto sommato composti, con un eurusd che ha perso i guadagni fatti nella mattina di ieri, portandosi a ridosso di 1.13 minimo del 14 febbraio, offrendo ai traders retail occasione per entrare in posizioni lunga, ma dobbiamo riconoscere che in un contesto di tale incertezza, è difficile dire quale sia il posizionamento più o meno corretto da assumere sul mercato in questo momento. La volatilità resta altà, con movimenti bidirezionali, segno di un mercato confuso , che segue le news provenienti dal fronte ucraino, pronto a cambiare la propria posizione rapidamente. Per ora se dovessimo assistere ad ulteriore forza del biglietto verde, eurusd potrebbe andare a testare i supporti di 1.1260-50, per poi approfondire fino alle aree di 1.1225, ma capovolgimenti di sentiment non sono da escludere, e la tenuta di 1.13 ne sarebbe la prima chiave di lettura per poi vedere ripartenze fino ai precedenti massimi di 1.14. Anche il cable, soffre la forza del biglietto verde, e dopo aver ritestato le aree di 1.3640-50 nella mattina di ieri, ha ripiegato sulle aree di minimo a cercare 1.3575, primo supporto tecnico di breve. I traders retail iniziano a ridurre le loro posizioni short approfittando del movimento di lateralità che domina per ora la sterlina, che potrebbe andare al break out di 1.3575 per vedere affondi fino 1.35 figura, minimi di febbraio, aprendo la strada a capovolgimenti di sentiment. Australia resta per ora confinato nella sua compressione di volatilità, al di sotto di 0.7225 con un no sentiment da parte dei trader retail che continuano ad alternare posizionamenti long/short, relativamente ai movimenti di brevissimo, senza avere indicazioni di trend direzionali. Usdcad sta andando a testare la parte alta del range che intrappola i prezzi dal 28 gennaio tra 1.28 e 1.2650, con i traders retail che vendono i movimenti rialzisti nella speranza che anche questa volta le resistenze reggano e possano permettergli di rivedere i loro prezzi, ma tutto sarà dettato dalla forza o meno del dollaro americano. Iniziano ad essere interessanti i cross euraud e eurnzd, che tipicamente legati a sentiment di risk off /risk on, questa volta non sembrano rispondere a queste dinamiche, rimanendo psantemente ancorati ai minimi di 1.57 figura per euraud e 1.6840 per eurnzd, mantenendo i trader retail in sofferte posizioni long contrarian. Inseriamo pertanto detti cross tra gli asset da monitorare per eventuali mean reverting. Buona giornata e buon trading Salvatore Bilotta
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