Nessuna pausa per l'equity

Ogni giorno che passa, Wall Street continua a macinare record su record, sebbene la logica direbbe che gli azionari globali sono gonfiati (Dax sui massimi e Germania in quasi recessione) e necessiterebbero, in qualche modo, di correzioni più o meno rilevanti. E invece i listini americani, che rappresentano una economia che ha certamente rallentato negli ultimi mesi, ma che rimane comunque resiliente, alla fine fa registrare ogni giorno nuovi record con un effetto trascinamento sulle altre borse, anche quelle che in realtà dovrebbero correggere, se paragonate alla congiuntura del paese di riferimento.

Le azioni statunitensi hanno chiuso in rialzo venerdì, guidate dai forti guadagni tecnologici in seguito al rapporto sugli utili di Netflix. L'S&P 500 è salito dello 0,3% e il Dow ha chiuso leggermente in rialzo, entrambi poi hanno realizzato un ennesimo nuovo massimo storico, mentre il Nasdaq 100 ha guadagnato lo 0,7%. Netflix è balzato dell'11% dopo aver fornito utili, ricavi e crescita degli abbonati del terzo trimestre migliori del previsto.

Inoltre, le azioni di Apple sono salite dell'1,2% dopo un rapporto di settore che ha mostrato un aumento delle vendite di iPhone in Cina. Anche Nvidia (0,7%), Amazon (0,7%) e Alphabet (0,3%) hanno chiuso positive. Tuttavia, Procter & Gamble è scesa leggermente dopo aver deluso le aspettative di vendita e American Express ha ceduto il 3,1% a causa di ricavi inferiori alle previsioni. Nel corso della settimana, l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,2%, il Dow Jones è avanzato dell'1,2%, registrando il sesto guadagno settimanale consecutivo e la serie più lunga nel 2024, mentre il Nasdaq 100 ha perso oltre lo 0,7%.

VALUTE

Ha corretto qualcosa il dollaro nella serata di venerdì, contro tutte le valute, dopo una settimana caratterizzata da rialzi persistenti del biglietto verde. L’EurUsd, dopo aver testato 1.0811 ha risalito parzialmente la corrente tornato in area 1.0870, una correzione tecnica la definiremmo, non alimentata da dati particolarmente negativi usciti dagli Usa o positivi in Eurozona, ma piuttosto per prese di beneficio delle posizioni short.

Se è vero che in settimana erano usciti due dati Usa inferiori alle attese, l’indice manifatturiero di New York a -11.9 rispetto ad un consensus di +4% e un calo dei mutui del 17% su base annua, decisamente inferiore alle attese, il mercato aveva avuto modo di digerire questi due dati, usciti peraltro martedi e mercoledì scorso. Il Cable ha corretto e ha tenuto i supporti posizionati appena sotto 1.3000, anche per via di dati sulle vendite al dettaglio decisamene superiori alle aspettative, e ha chiuso a 1.3050.

Il UsdJpy, dal canto suo, dopo aver ripetutamente provato a rompere 150.00 ha corretto e chiuso 50 pips sotto nel fine settimana. Rimane sopra 1.3800 UsdCad anche se per ora sembra aver perso momentum rialzista, mentre le oceaniche provano a scuotersi. Stabil anche il franco svizzero, in attesa di un qualcosa che possa muoverlo dal torpore attuale. Forse l’unica sarebbe un ulteriore taglio dei tassi della Snb.

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UK, IN RIALZO LE VENDITE AL DETTAGLIO

Le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono aumentate inaspettatamente dello 0,3% mese su mese a settembre 2024, dopo un aumento dell'1% ad agosto e superando le previsioni di un calo dello 0,3%. Le vendite nei negozi non alimentari sono aumentate del 2,5%, dopo un aumento dello 0,6% ad agosto, guidato principalmente dai rivenditori di computer e telecomunicazioni.

D'altro canto, le vendite nei supermercati sono diminuite del 2,4%, il calo più grande finora quest'anno, trascinate verso il basso da un clima insolitamente avverso e dai consumatori che continuano a ridurre gli articoli alimentari di lusso. Le vendite online sono aumentate dell'1,3%. Su base annua, le vendite al dettaglio sono aumentate del 3,9%, il più grande aumento annuale da febbraio 2022, dopo un aumento rivisto al ribasso del 2,3% ad agosto e previsioni del 3,2%. Considerando il terzo trimestre dell'anno, le vendite al dettaglio sono aumentate dell'1,9% rispetto al periodo precedente. Sterlina che tiene i supporti chiave e sembra poter riprendere quota anche contro dollaro.

CINA, CRESCE IL PIL

L'economia cinese è cresciuta del 4,6% anno su anno nel terzo trimestre del 2024, rispetto alle previsioni di mercato del 4,5% e a un aumento del 4,7% nel secondo trimestre. Si tratta comunque del tasso di crescita annuale più lento dal primo trimestre del 2023, tra una persistente debolezza del mercato immobiliare, una domanda interna instabile, rischi di deflazione e attriti commerciali con l'Occidente.

Le ultime cifre sono arrivate mentre Pechino aveva intensificato le misure di stimolo per stimolare la ripresa economica e ricostruire la fiducia. Solo a settembre, ci sono stati alcuni segnali positivi: la produzione industriale e le vendite al dettaglio hanno entrambe registrato i maggiori aumenti in quattro mesi e il tasso di disoccupazione è sceso al minimo di tre mesi del 5,1%.

Sul fronte commerciale, tuttavia, le esportazioni sono aumentate meno meno del previsto cosi’ come anche l’import non è stato eclatante, segno di debole domanda interna. Nei primi tre trimestri dell'anno, l'economia è cresciuta del 4,8%, rispetto all'obiettivo annuale della Cina di circa il 5%. Durante il periodo, gli investimenti fissi sono aumentati del 3,4% anno su anno, superando il consenso del 3,3%. UsdCnh stabile intorno a 7.1100.

GIAPPONE, INFLAZIONE SALE MENO DEL PREVISTO

Il tasso di inflazione annuale in Giappone è salito del 2,5% a settembre 2024 dal 3,0% del mese precedente, evidenziando la crescita più bassa da Aprile. I prezzi dell'elettricità sono aumentati meno del previsto negli ultimi tre mesi poiché il costo del gas è aumentato meno del consensus. Inoltre, i costi sono scesi nel settore alimentare, quello dei mobili e utensili per la casa, trasporti e cultura. D'altro canto, l'inflazione è rimasta invariata per l'edilizia abitativa e l'assistenza sanitaria, mentre è salita leggermente per l'abbigliamento.

LA SETTIMANA ENTRANTE

Questa ottava, si entra nel vivo della stagione degli utili aziendali negli Usa, con i risultati trimestrali per le grandi aziende come Tesla, Coca Cola, 3M, General Motors e Verizon. Contestualmente, il calendario economico presenterà le pubblicazioni PMI, gli ordini di beni durevoli e i report mercato immobiliare. Da questa parte dell'Atlantico, attesa per l'indice IFo, che misura il sentiment del settore industriale tedesco e i dati sulla fiducia dei consumatori per Eurozona, Regno Unito, Francia, Italia, Corea del Sud e Turchia.

Ma andranno anche ad aggiungersi i dati PMI manifatturieri e dei servizi per Australia, Giappone, India, Francia, Germania e Regno Unito. Importante anche l’appuntamento con la Bank of Canada sui tassi, attesa ad un taglio di 50 punti base, oltre ai dati sulle vendite al dettaglio.

Buona settimana e buon trading.

Saverio Berlinzani




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