I grafici di borsa rappresentano l’elemento determinante per l’analisi tecnica in quanto sintetizzano l’essenza stessa del mercato. Un grafico, infatti, fornisce direttamente l’idea della tendenza in atto sullo strumento finanziario rappresentato. Esso è capace di indicare i più recenti massimi o minimi e consente di sovrapporre indicatori, linee di tendenza o qualsiasi altro strumento utile per osservare e determinare l’evoluzione dei prezzi.
In genere l’analista tecnico, grazie alle rappresentazioni grafiche, è in grado di cogliere indicazioni preziose per la formulazione di scenari di breve (movimento terziario), medio (movimento secondario) e lungo periodo (movimento primario).
Nonostante oggi si faccia uso di rappresentazioni grafiche tramite computer la storia del loro utilizzo è tutt’altro che recente e, in alcuni casi, risale a centinaia di anni orsono (famosi i grafici su carta, e le relative analisi disegnate direttamente a mano, illustrati da operatori come Gann o Elliott).
La costruzione di un grafico prevede innanzitutto l’esistenza di un piano cartesiano, con i due assi che tipicamente rappresentano il tempo (in ascissa, asse orizzontale delle X) e il prezzo (in ordinata, asse verticale delle Y).
La prima decisione da prendere riguarderà la compressione temporale da analizzare, cioè l’intervallo tra una rilevazione e la successiva. Normalmente risulta conveniente analizzare lo strumento finanziario oggetto di studio tramite tappe graduali.
Nel caso si operi con un’ottica incline all’investimento (long term trading), con una prospettiva che va da diverse settimane a diversi mesi, si comincerà allora con il visualizzare un grafico su scala mensile (monthly), dove le quotazioni saranno misurate (o meglio, campionate) di mese in mese per l’individuazione del trend primario. Si proseguirà poi con un grafico campionato settimanalmente (weekly) al fine di determinare l’andamento della tendenza secondaria sulla quale operare in accordo con quella primaria. La visualizzazione del grafico giornaliero (daily) permetterà, infine, di stabilire la direzione del trend terziario per cogliere eventuali punti ottimali di ingresso e uscita sul mercato.
In caso invece di operatività a breve-medio periodo, con una prospettiva che va da pochi giorni a poche settimane al massimo (swing trading), si potrebbe invece cominciare con il visualizzare un grafico su scala settimanale per l’individuazione del trend primario, proseguendo poi con un grafico campionato giornalmente al fine di determinare l’andamento della tendenza secondaria operativa in accordo con quella primaria e, infine, con un grafico a 4 ore per determinare la direzione del trend terziario e i relativi punti ottimali di ingresso e uscita.
Ovviamente sarà possibile operare con ottiche temporali anche molto più ristrette, tipicamente su base infragiornaliera (day trading), utilizzando grafici a campionamento sempre più ridotto (ore, minuti e, al limite, anche frazioni di secondo nel caso di un campionamento tick by tick) con la prospettiva di individuare tendenze sempre più brevi e cercare così di cogliere anche i più piccoli movimenti effettuati dal mercato.
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