Dopo alcuni giorni di fuochi d’artificio, specie sui cambi, generati soprattutto dalle dichiarazioni del Presidente americano, è bastata una seduta in cui ha prevalso il silenzio per vivere una sessione improvvisamente statica, quasi fosse in attesa di nuova volatilità esogena dettata dal neo eletto. No Trump, no party, verrebbe da dire.

Le borse USA oscillano intorno allo zero e i cambi sono fermi nei trading range delle ultime 24 ore. Va però ricordato che ieri l’America si è fermata per commemorare Jimmy Carter. Da oggi comunque si riparte, considerato che è il giorno dei Non Farm Payrolls, attesi a +165.000 rispetto al dato precedente di 227.000, unitamente a un tasso di disoccupazione generale atteso al 4,2%.

La congiuntura USA rimane resiliente, in un mercato totalmente sbilanciato a favore del dollaro, mentre l’azionario vive una fase di riflessione. I rendimenti dei titoli di Stato americani sul decennale sono saliti di 50 punti base, ovvero mezzo punto percentuale, nell’ultimo mese, a dimostrazione che la Fed molto probabilmente rallenterà ancora nel processo di riduzione del costo del denaro.

SALGONO I RENDIMENTI IN UK

Il rendimento dei titoli di Stato britannici a 10 anni è salito a oltre il 4,8%, il livello più alto da agosto 2008, mentre il rendimento dei titoli di Stato trentennali è salito al 5,47%, il livello più alto dal 1998. Questo aumento riflette un incremento più ampio dei rendimenti obbligazionari, alimentato dalle preoccupazioni sulle politiche di Trump e da un sentiment aggressivo in politica monetaria da parte della Fed.

La pressione sul mercato obbligazionario britannico è stata ulteriormente amplificata dalle crescenti preoccupazioni degli investitori sui livelli di debito della nazione e sulla capacità del governo di ripristinare le finanze pubbliche mentre implementa i suoi piani di bilancio. A fine ottobre, il Cancelliere dello Scacchiere ha presentato un nuovo bilancio che includeva 142 miliardi di sterline in prestiti e un aumento di 74 miliardi di sterline nella spesa annuale, sollevando allarmi sulla sostenibilità fiscale.

Inoltre, i timori sulle prospettive di inflazione hanno pesato sul sentiment, poiché l'inflazione CPI e la crescita dei salari hanno mostrato tendenze al rialzo. Gli operatori prevedono ora solo due riduzioni dei tassi di un quarto di punto da parte della BoE quest'anno, rispetto alle oltre tre previste un mese fa. La sterlina però scende e rimane sotto pressione a causa dei timori di bassa crescita unita ad alta inflazione.

EUROZONA

Le vendite al dettaglio nell'area euro sono aumentate dello 0,1% su base mensile a novembre 2024, meno delle aspettative di mercato che ipotizzavano un aumento dello 0,4% e dopo un calo dello 0,3% a ottobre. Le vendite sono rimbalzate per il carburante per auto e hanno continuato ad aumentare per cibo, bevande e tabacco. D'altro canto, i prodotti non alimentari sono scesi dello 0,6%, come a ottobre.

Tra le maggiori economie, le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,3% in Francia, ma sono diminuite in Germania (-0,6%) e Spagna (-0,6%). Su base annua, le vendite al dettaglio nell'area euro sono aumentate dell'1,2%, dopo un aumento del 2,1% a ottobre.

MESSICO, INFLAZIONE IN CALO

Il tasso di inflazione annuale del Messico è sceso per il secondo mese a dicembre 2024, scendendo al minimo degli ultimi quasi quattro anni a +4,21%, in calo dal 4,55% di novembre e al di sotto delle previsioni di mercato del 4,28%. Il tasso si sta ora avvicinando all'estremità superiore dell'intervallo obiettivo della banca centrale del 2% al 4%.

La crescita dei prezzi ha rallentato principalmente per alimentari, assicurazioni e servizi finanziari. Tuttavia, diverse voci dell'indice dei prezzi al consumo hanno registrato aumenti più significativi, tra cui ristoranti, hotel e trasporti. Il tasso di inflazione core annuale è salito al 3,65% a dicembre 2024, rispetto al minimo di oltre 4 anni e mezzo di 3,58% del mese precedente e al di sopra delle aspettative di mercato del 3,62%. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,38% a dicembre, rispetto alle stime di un aumento dello 0,40%.

BRASILE

Le vendite al dettaglio in Brasile sono diminuite dello 0,4% mese su mese a novembre 2024, invertendo la tendenza rispetto all'aumento dello 0,4% di ottobre e rispetto alle previsioni di mercato di un aumento dello 0,1%. Su base annua, le vendite al dettaglio sono aumentate del 4,7%, dopo un aumento rivisto al rialzo del 6,7% a ottobre e molto più alto delle previsioni del 3,8%.

Il Real Brasiliano ha recuperato, correggendo contro il dollaro da 6,32 a 6,07. Buon trading e buon fine settimana.

Saverio Berlinzani



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