L’effetto Fed è durato solo 24 ore i rendimenti obbligazionari..

L’effetto Fed è durato solo 24 ore i rendimenti obbligazionari arrivano all’1,72%

Nell’ultima sessione a Wall Street, l’SP 500 è sceso del -1,48%.
Ieri abbiamo avuto l’ennesima prova di quello che scrivo da settimane oramai.
Gli investitori passano un giorno dalle speranze che le campagne di vaccinazione contro il coronavirus permettano la ripresa degli affari e della mobilità a livello globale ai timori di una possibile inflazione causata dalle incredibili iniezioni di liquidità messe a disposizione dal governo e dal facile accesso al credito.

La flessione del mercato di ieri ha ridotto molti dei guadagni del giorno precedente.

L’S&P 500 e il Dow avevano raggiunto i massimi storici dopo che la Federal Reserve aveva comunicato che la crescita economica degli Stati Uniti dovrebbe rimbalzare al 6,5% quest’anno – la più forte dagli anni ’80 – e l’inflazione salirebbe sopra il 2% per la prima volta dopo molti anni.

I titoli azionari sono scesi pesantemente ieri quando il rendimento del Treasury USA a 10 anni, o più propriamente la differenza tra il suo prezzo di mercato e il pagamento se tenuto fino alla scadenza, si è allargato all’1,72%, lo spread più alto dal gennaio 2020.

Ricordo come faccio ogni giorno che un rendimento più alto rende le obbligazioni più attraenti, attirando denaro dalle azioni, specialmente dai giganti tecnologici che avevano ed hanno tuttora un prezzo elevato, infatti le azioni di Apple sono scese del 3,4%, Microsoft ha perso il 2,7% e Tesla è crollata del 6,9%.

Solo un settore del S&P 500 ha chiuso positivo nell’ultima sessione di borsa:

Finanziario


I settori del S&P 500 che sono stati maggiormente venduti nell’ultima sessione di borsa sono stati:

Beni non essenziali
Information Technology
Energetico



I titoli bancari sono andati bene perché gli investitori vedono nel rialzo dei tassi d’interesse maggiori profitti per i finanziari.

Wells Fargo è salita del +2,4%
Bank of America è salita del +2,6%
JPMorgan Chase è salita del +1,7%


Ieri, il Dipartimento del Lavoro ha comunicato che il numero di americani che hanno richiesto i sussidi di disoccupazione la scorsa settimana è salito a 770.000, molto al di sopra dei livelli storici.

Come avevo scritto ieri, la Fed non parla tutti i giorni, e secondo la mia opinione tra qualche giorno questo tema che è nella testa degli operatori ritornerà fuori di nuovo ad infastidire il mercato.

Sono bastate solo 24 ore…ma questo saliscendi continuerà ancora in quanto le due correnti di pensiero opposte che lo alimentano si alterneranno nello spingere e frenare i mercati ancora per settimane.

I livelli dei 3 maggiori indici americani dopo l’ultima sessione di borsa sono:

L’S&P 500 è sceso di 58,66 punti a 3.915,47 per un -1,48%.
Il Dow Jones ha perso 153,10 punti a 32.862,30 per un -0,46%.
Il Nasdaq è sceso di 409 punti, o -3,02%, a 13.116,20.
L’indice Russell 2000 rappresentativo delle small-cap ha perso il -2,90%, chiudendo a 2.267,59.


Il prezzo del greggio americano è salito di 19 centesimi chiudendo a 60,25 dollari al barile.

Le azioni sono scese pesantemente a Wall Street ieri, ciò è dovuto principalmente all’aumento dei rendimenti obbligazionari che ha ancora una volta tirato giù le azioni delle aziende tecnologiche.

Il settore energetico è sceso a causa di un forte calo dei prezzi del petrolio.

Se oggi l’indice S&P 500 non facesse una sessione di grande rialzo tale da rovesciare la situazione questa sarebbe la sua prima perdita settimanale dopo tre settimane di rialzo consecutive.

Per il Nasdaq Composite, è stato il secondo peggior calo dell’anno.

I titoli al centro della mia attenzione nel bene e nel male nel mercato dopo l’ultima sessione di borsa sono stati:

Tesla Inc -6.93% attenzione a questo titolo. Per conoscere i corretti livelli di ingresso e non sbagliare il timing contattatemi.


Apple Inc -3.39%

Amazon.com Inc -3.44% attenzione a questo titolo. Per conoscere i corretti livelli di ingresso e non sbagliare il timing contattatemi.

Microsoft Corp -2.67%

Boeing Company -2.86%

Facebook Inc -1.90%

Adv Micro Devices -5.46%

Nvidia Corp -4.64%

Bank of America Corp +2.61%

Alibaba Group Holding +1.32%

I titoli legati alla tecnologia che si trovano anche all’interno dell’S&P 500 stanno subendo tanta pressione. Molti di loro sono nel Nasdaq, e questo contribuisce a portare il mercato verso il basso in generale.

Nelle analisi degli ultimi giorni avevo spiegato che durante i ribassi di mercato è proprio il momento di ricostruzione del portafoglio e che è fondamentale non sbagliare timing e comprare i titoli giusti.

La volatilità di questi giorni non è certamente piacevole, ma permette ai portafogli preparati di tornare liquidi ed utilizzare questa liquidità per acquistare i titoli giusti, nel momento giusto, a prezzi notevolmente più bassi.

Il trading finanziario consiste esattamente in questo.

Un altro aspetto che avevo sottolineato ieri erano le scadenze tecniche e quanto possono influire in un cambiamento delle posizioni degli operatori del mercato.

Il VIX, anche definito “l’indice della paura nel mercato”, è salito di circa il 12%, un chiaro segnale di volatilità crescente.


Un possibile fattore di questo è che oggi è il giorno del “quadruplo witching”, che accade quattro volte all’anno e segna la scadenza simultanea di quattro tipi di opzioni e contratti futures.

Di solito, gli aggiustamenti però si fanno il giovedì, quindi quello che doveva accadere è già accaduto.

I mercati azionari asiatici hanno seguito Wall Street questa notte anche loro scendendo.

Il rapido aumento dei rendimenti americani a lungo termine ha spaventato gli investitori. Il sell-off ha preso di sorpresa alcuni investitori che si erano fatti convincere dall’impegno della Fed comunicato il giorno prima.

I valori dei mercati asiatici di questa mattina in prossimità della chiusura nel momento in cui sto scrivendo la mia analisi sono:

Il Kospi della Corea del Sud è sceso del -0,60% a 3.047,81.
Il Nikkei 225 del Giappone è sceso del -1,20% a 29.851,37.
L’S&P/ASX 200 dell’Australia è sceso del -0,60% a 6.705,20.
L’Hang Seng di Hong Kong è sceso del -1,60% a 28.950,83.
lo Shanghai Composite ha perso il -1,00 % a 3.426,91

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