Индекс Nasdaq 100
Короткая

5 MOTIVI PER CUI RITENGO CHE BUFFET ABBIA RAGIONE

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1) NASDAQ, ‘CHE LA FORZA SIA CON TE’:
Il motore di tutti gli indici azionari mondiali nell’ultimo mese è stato chiaramente il Nasdaq. Basta sovrapporre su TW i grafici di Nasdaq, S&P500, DAX, CAC, IBEX ..(e, se ci tenete, metteteci pure il bistrattato FTSE-MIB, anestetizzato in un movimento laterale rialzista e condizionato dal divieto di short fino al 18 giugno) e anche visivamente, senza bisogno di indici di forza relativa, emergerà ‘NASDAQ ROCKET’!
E quand’è che il Nasdaq ha iniziato il rump-up che in poco più di un mesetto lo ha portato dal minimo di 6.771 al valore di chiusura di ieri di 9.200, con una performance del 36%?
Quando è iniziato il lockdown negli USA, diciamo tra il 20 e il 23 marzo scorsi. Ah, se avete piacere di vedere da quando e in che misura ha impattato il lockdown nei vari paesi nel mondo potete attingere da Wikipedia a questo link:
en.wikipedia.org/wiki/COVID-19_pandemic_lockdowns
Ma torniamo a noi. Perché sono saliti i titoli tecnologici? Beh non è difficile. La vita di clausura a cui sono stati costretti il 90% dei 300 m.ni di americani e mezza popolazione mondiale ha portato inevitabilmente ad una fame di soluzioni nella “nuvola” dei titoli più capitalizzati (più ordini Amazon, più abbonamenti Netflix, più videoconference Micosoft Teams e Zoom, più Twitter, più ore su Facebook, più acquisti su eBay, più ricerche su Google, più transazioni Paypal, più siti di ecommerce Shopify, più ordini attesi per Tesla complice la crisi climatica e petrolifera ecc. ecc.) con conseguente incremento dei ricavi attesi per questi signori.
Poi è iniziata la spinta dei Biotech a bassa capitalizzazione: tutto ciò che sia in qualche modo anche solo lontanamente collegabile ad una terapia anti COVID-19 e che abbia nel naming della società i termini ‘therapeutics’, ‘pharmaceuticals’ vive tutt’ora, a rotazione, performance anche da +300% dall’apertura alla chiusura di giornata… Performance il più delle volte effimere fatemi dire, perché difficili da cogliere per l’altissima volatilità e spesso basate su trial discutibili, indiscrezioni, ipotesi.. Insomma, tutti a correre alla ricerca del colpo del secolo, la company che salverà il mondo dal coronavirus e che in poco tempo avrà introiti pari al PIL della UE!
Da ultimo sono rientrate in gioco società che erano state penalizzate dal lockdown e su cui gli investitori tornano a mettere i ‘dindaroli’ convinti che da qui in avanti esprimeranno fatturati uguali se non più alti di prima (Uber, booking.com ecc.).
Tutto quanto sopra ha portato a generare un entusiasmo generalizzato, una corsa agli acquisti, un nuovo Eldorado, a colpi di gap up e green long bar e performance settimanali da sogno.
MERA BOLLA? SOLO SPECULAZIONE DI BREVE TERMINE DESTINATA A FINIRE CON LA FINE DEL LOCKDOWN? La mia idea me la sono fatta e vi riporto di seguito i punti oggetto dell’analisi personale. Lascio a voi trarre le vostre conclusioni.

2) IL CORONAVIRUS? NON E’ MAI ESISTITO (si fa per dire)..
Guardando il grafico mensile del Nasdaq, si direbbe che l’evento più catastrofico, per estensione e gravità, che l’umanità abbia mai affrontato dal termine della seconda guerra mondiale ad oggi sia stato solo un incidente di percorso. Negli scorsi 30 giorni gli indici hanno guardato solo agli elementi di cui al punto 1 ignorando (io dico solo temporaneamente) gli indicatori sempre più drammatici che arrivano da tutti i fronti.
Quali fronti? In primis proprio la diffusione del contagio. Nel grafico ho sovrapposto all’indice Nasdaq quello dei contagiati e dei deceduti registrati negli Stati Uniti. I numeri fanno impressione, soprattutto guardando le curve che non registrano la minima attenuazione della pendenza, diversamente da quelle in Europa, anzi, quasi verticali, sono proiettate verso nuovi massimi day-by-day. Mentre scrivo siamo a 1,3 M.ni di contagiati e 78.000 deceduti. Numeri che verosimilmente saliranno vertiginosamente da lunedì, quando diversi stati USA riapriranno i battenti, con governatori incapaci a gestire le pressioni pro-riapertura e il Taikun che alimenta l’idea della fine dell’emergenza (sembra abbia detto esattamente così e che voglia smantellare l’unità di crisi COVID!), a caccia com’è di punti di popolarità in vista della partenza della campagna elettorale per le presidenziali. Tra l’altro riaprirà lunedì, sia pur con modalità differenziate, anche tutta l’Europa o quasi.
Il tutto mentre negli USA si registra il dato mostruoso di 20 m.ni di disoccupati ad aprile, che emerge nella sua drammaticità istantanea guardando l’istogramma che trovate a questo link:
tradingeconomics.com/united-states/non-farm-payrolls e che molto, ma molto ottimisticamente gli analisti governativi confidano di portare (folli a mio parere, ma sarei ben lieto di essere smentito) a soli 800 k per giugno, grazie alla riapertura. Ah, a proposito, da noi i dati di disoccupazione sono drogati dal divieto per le aziende di licenziare per 5 mesi. Ne riparliamo a settembre! Nel frattempo questa estate gli stagionali saranno massacrati dalla mancata riapertura di una percentuale altissima di alberghi, pensioni, B&B, stabilimenti balneari, ristoranti ecc. troppo penalizzati dalle regole imposte dal distanziamento sociale e dal rischio di una denuncia penale nel caso di un positivo nella struttura per una misura di sicurezza magari applicata non troppo rigidamente. Per carità, chiudiamo subito la parentesi Italia, che mi viene la depressione acuta.
Gli altri fronti oltre a una pandemia tutt’altro che sopita e una disoccupazione devastante? La crisi petrolifera tamponata da un ipotetico taglio della produzione (temporaneo) concordato da tutti ma difficile da attuare e quasi sicuramente insufficiente ad arginare la crisi del mondo oil, soprattutto se dovese persistere o addirittura aggravarsi quella COVID.
Poi ancora? Altri fronti? Beh come non citare i rapporti USA-Cina da vertiginose montagne russe (anche se qui i russi c’entrano poco, e a dire la verità avrei dovuto citarli sopra, in ambito virus, perché sembra stiano registrando 10.000 contagiati/giorno!). Tra accuse e improvvise riappacificazioni. Un altalena di emozioni che passa dalle accuse del Taikun di aver generato il virus per attaccare gli USA, al rischio di isolamento internazionale cinese per altre accuse, quelle di un’inadeguata condivisione iniziale dell’emergenza sanitaria, e non ultimo dalla riduzione del 5% dell’import da parte sempre cinese, per via dell’emergenza, che potrebbe rimettere in discussione gli acquisti programmati di beni USA a base dell’accordo tombale che aveva sancito la fine della guerra commerciale tra i due paesi.

3) I MAYA CI HANNO INSEGNATO QUALCOSA?
Questo Eldorado fatto da acquisti pesanti sul Nasdaq ad ogni minima correzione è dunque destinato a continuare all’infinito? Riflettiamoci un attimo. Riaprono tutti, la gente starà meno a casa, farà meno ecommerce, meno videoconference, meno acquisti tecnologici, forse chiuderà l’abbonamento Netflix aperto nel periodo di clausura, starà molto meno su Facebook, su Google ecc.
Speriamo di no, ma all’aggravarsi della crisi COVID, forse quei 20 m.ni di posti di lavoro persi non verranno recuperati, ma aumentati. Se non ci sono entrate fisse, in un paese peraltro, mi sono dimenticato di ricordarlo prima, basato su un sistema sanitario privato, e sei indebitato per il mutuo della casa e/o per il college dei figli, probabilmente non ti passerà neanche per la mente di acquistare l’iPhone SE o una Tesla nuova fiammante. A proposito di college e università americane, cercate su IlSole24Ore online un articolo che mette in evidenza che a settembre sembra che il 70% non riapriranno o si fonderanno con altri istituti per sopravvivere. Dunque anche tutto ciò che serve ad alimentare la formazione a distanza sarà messo in discussione probabilmente (abbonamenti videoconference, connettività, PC ecc.)
Ecco in questo contesto sarei cauto nel dire che il Nasdaq si sostituirà agli enti previdenziali e garantirà una rendita perpetual a tutti quelli che ci investiranno.

4) E’ IL CASO DI METTERSI ‘IN BOLLA’?
Dunque tutta speculazione a breve termine? Siamo in presenza di un’altra bolla?
Vediamo qualche dato significativo che porta a pensare che forse, dico forse, i titoli del Nasdaq sono giusto un po’ sopravvalutati e bisogna prestare attenzione a dove si investe (i trader intraday sono esclusi ovviamente da questo discorso).
A quale valore si può guardare in tal senso se non al PE, il price-to-earnings?
Ebbene c’è un indicatore poderoso in tal senso, il Shiller CAPE 10 ratio o meglio il Shiller cyclically adjusted (for inflation) price-to-earnings ratio. Partendo dall’idea di Benjamin Graham and David Dodd che utilizzarono invece del PE degli ultimi 12 mesi una media degli ultimi 10 anni, il Nobel per l’economia Robert Shiller ha ulteriormente affinato lo strumento.
Dove trovate il valore attuale di questo indicatore per il Nasdaq? Qui:
gurufocus.com/term/ShillerPE/NDAQ/Shiller+P%2FE+Ratio/
Il valore attuale è circa 40, esattamente 39.27. in un range che negli ultimi 10 anni è oscillato tra un minimo di 17.67 e un massimo di 42.50 . Bene e che vuol dire che siamo quasi a 40? Questi i dati storici semplificando molto:
CAPE 10 <= 9.6 mercato fortemente sottovalutato. Attesi rendimenti annuali a doppia cifra su base decennale
CAPE 10 >=25 mercato fortemente sopravvalutato. Le conseguenze sui rendimenti attesi potete immaginarli da soli. Documentatevi in rete per approfondimenti.
Qui ricordo solo il PE di alcuni big:
TESLA 133 (stima)
AMAZON INC 113
PAYPAL 92
NETFLIX 88
NVIDIA 67
ADOBE 55
e cito per cronaca la farmaceutica MYLAN che ha un PE di 600…

5) VOGLIAMO METTERCI UN PO’ DI A.T.? NO, NON ET, A.T….
Sì anche l’analisi tecnica, che molti bistrattano e che giudicano analisi ex-post priva di ogni capacità predittiva, ci racconta qualcosa. Valutate voi che peso darle.
Primo siamo sulla resistenza rappresentata dalla base del gap down da cui a febbraio è partito lo short. Probabilmente lo chiuderà il gap e magari andrà anche a fare doppio massimo lassù in alto, in corrispondenza di quello storico. Ma tutto questo movimento rialzista, soprattutto l’ultimo pezzo della salita lo sta facendo con volumi decrescenti e anche il vecchissimo e per molti inutile MACD dimostra una divergenza, massimi decrescenti.
Per dirla tutta quello che penso è che se arriva sui massimi e corregge e poi riparte verso la luna allora il movimento – prescindendo dal contesto – potrebbe anche convincermi, ma una salita così a razzo è da misurare con le incognite della riapertura e di quello che seguirà. Insomma non so se quella V disegnata sul daily è quella di “Vittoria”..
Superfluo dire che quelle sopra espresse sono considerazioni personali che non vogliono sollecitare minimamene alcunchè a fare alcun cosa. Sono solo ‘idee’ come riporta il nome di questa sezione di TW. Buon w.e.
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dunque, rileggendo mi scuso per alcune vocali e alcuni apostrofi rimasti nella tastiera.. ma l'idea è stata scritta di getto. Soprattutto mi accorgo di non aver scritto la cosa più importante, cioè che ha detto BUFFET! Anche qua in breve.. ha detto semplicemente che per la prima volta in tutta la sua invidiabile carrirera .. ha disinvestito tutto... per affrontare a cuor leggero la tempesta perfetta che ha da venire..
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Quello che sto cercando di dire è ben esemplificato da questo grafico che relaziona l'andamento degli ultimi 60 giorni del NASDAQ a quello dell'S&P, DAX e FTSE-MIB. Escluso il primo, tutti gli altri, anhe S&P, si può dire che siano ancora in una correzione rialzista di un trend di medio ribassista. L'unico a dare segnali strong long è il NASDAQ, che calamita anche gli altri. Finita la corsa del primo, gli altri porebbero ridiscendere rovinosamente. Di sicuro la fine del lockdown apre una nuova fase, ricca di incognite ancora maggiori. Che fai se si espande il virus e non ripartono i consumi e ripartono invece i licenziamenti? chiudi tutto di nuovo? con il rischio di tensioni sociali? ti affidi all'immunità di gregge e lasci morire la gente per le strade? Ah già.. c'è la FED nei panni di supereroe..
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Сделка активна
oggi S&P500 manifesta un pattern d'inversione notevole: doppio massimo e chiusura inferiore alla chiusura minima delle 3 giornate precedenti
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