Le Borse rallentano, e guardano preoccupate alle proteste in Cina. Molta attesa per l’inflazione di novembre in Europa: primo calo? Prezzo del petrolio in forte discesa: la Cina non riparte e consuma poco. Segnali di “mini” rimbalzo della congiuntura europea: se son rose...
Le Borse europee, venerdi’ 25, hanno chiuso fiacche e con scambi modesti una settimana tutto sommato positiva. D’altronde mancavano un po’ di riferimenti da Wall Street, che giovedi’ era chiusa per il Giorno del Ringraziamento, e venerdi’ aveva operato a orario ridotto per il Black Friday, il giorno dell’avvio dello shopping natalizio negli Stati Uniti.
Francoforte ha segnato +0,02%, Londra +0,32%, Parigi +0,08%, Milano -0,05%. Tra scambi anemici ed in assenza di dati macro Wall Street ha chiuso mista: Dow Jones +0.45%, Nasdaq -0,52%, S&P500 -0,03%, quanto basta per concludere comunque la settimana con guadagni medi superiori al +1%.
Una mano sembrano averla fornita i verbali dell'ultima riunione della Federal Reserve (FED-Banca Centrale Usa), dai quali sembra trasparire la possibilita’ di una prospettiva piu’ “morbida” sui futuri aumenti dei tassi d’interesse. Questo scenario e’ stato in parte avvalorato anche dalla buon recupero dei prezzi dei Treasuries Usa.
La Banca Centrale Cinese (People's Bank of China - PBOC) continua a perseguire una politica monetaria espansiva ed ha annunciato il taglio di -0,25 punti percentuali del coefficiente di riserva obbligatoria, oltre all’iniezione dell’equivalente di circa 70 miliardi di Dollari in liquidità a lungo termine.
La mossa, pur in linea con le attese, sembra voler attenuare le possibili ricadute negative dei nuovi lock-down dovuti all’impennata dei contagi, saliti oltre i 30 mila/giorno. La conferma delle “linea dura” da parte di Pechino ha scatenato energiche proteste nel Paese, oltre che ad incidere sulle prospettive di crescita economica e la sorti dei mercati finanziari.
Venerdi’ 25 segnalavamo come l’economia tedesca, nel 3’ trimestre, fosse cresciuta un po’ più di quanto originariamente previsto, cioe’ +0,4% invece di +0,3% su trimestrale e +1,2% annuale. Anche l'indice GFK, che misura la fiducia dei consumatori tedeschi, mostra segni di miglioramento a novembe, salendo per il 2’ mese consecutivo fino a -40,2, pur restando su livelli vicini ai minimi storici.
La Banca d'Italia, nel suo rapporto sulla Stabilità Finanziaria, ha evidenziato come “i rischi per la stabilità finanziaria siano aumentati negli ultimi mesi, principalmente a causa della persistente turbolenza geopolitica, dell'incremento delle pressioni inflattive e della frenata della crescita". Tuttavia il sistema bancario, le famiglie e le imprese sono complessivamente più solidi rispetto a simili fasi passate.
Il Governatore della Banca d’Italia Vncenzo Visco ammette ritardi e carenze nella sorveglianza sul “mondo dei cryptoassets” e si aspetta rapide risposte negli Stati Uniti dove c'è più resistenza alla regolamentazione. L’Europa fara’ la sua parte.
Restando in Italia, l’Ufficio nazionale di Statistica (ISTAT), segnala che a novembre e’ risalita la fiducia di imprese e consumatori: quest’ultima, dopo essere scesa in ottobre ai minimi dal 2013, e’ rimbalzata da 90,1 a 98,1. La fiducia degli imprenditori, passando da 104,7 a 106,4, interrompe il calo ininterrotto che durava da 4 mesi e riflette la ripresa degli ordini ed il buon tono delle vendite al dettaglio.
Inflazione e banche centrali restano al centro dell’attenzione. Nel pomeriggio di oggi e’ prevista l’audizione del Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde al Parlamento Europeo, mentre mercoledi’ l'intervento del Chairman della FED Powell alla Brookings Institution, centro di ricerca USA con oltre un secolo di storia. Venerdì avremo i nuovi cruciali dati sul mercato del lavoro.
Oggi, in un clima di crescente avversione al rischio, notiamo l’indebolimento del Dollaro americano e la buona domanda di titoli di Stato Usa ed europei di rating elevato: il cambio Euro-Dollaro torna sopra 1,044 (+0,5%), ed il Yuan cinese perde -0,5% verso Dollaro a 7,196, e quasi -0,8% contro Euro (ore 13.00 CET). Cryptovalute ancora deboli, con Bitcoin -1,9% a 16.200 Dollari ed Ethereum -3,5% a 1.170.
Sul comparto obbligazionario notiamo uno Spread di rendimento tra BTP decennali e omologhi Bund tedeschi in leggero rialzo a 188 punti base, +5 dalla chiusura precedente. Il rendimento del decennale italiano è +3,91% (+6 bps).
Il prezzo del petrolio e’ ancora in calo, risentendo della prospettiva di indebolimento della domanda in Cina, dovuta ad ascesa dei contagi e proteste. Il future sul WTI (West Texas Intermediate) perde -2,1% a 74,7 Dollari/barile. In calo anche il prezzo del gas naturale in Europa: sul mercato TTF di Amsterdam quota 118 Euro/ megawattora, -4,4%.
Le Borse asiatiche hanno chiuso la mattinata in calo, soffrendo della “linea dura” sul fronte della pandemia: Nikkei giapponese -0,42%, Shenzhen -1,43%, Shanghai -1,20%, CSI300 -1,13%. A Hong Kong l'Hang Seng ha chiuso a -1,57% dopo essere arrivato a perdere oltre -3,5% ed in Korea il Kospi ha perso -1,18%, Asx australiano -0,4%, Nifty indiano +0,3%.
Mattinata di cali per le Borse europee, -0,9% medio, che soffrono del contesto globale perturbato: i futures su Wall Street anticipano riapreture mediamente in calo del -0,6% (ore 13.30).
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