WisdomTree - Tactical Daily Update - 08.06.2024

Senza farsi troppo notare, Borse Usa ed Europee vicino ai record storici.
Le relazioni trimestrali superano le attese sia negli States che in Europa.
La debole congiuntura Europea avvalora l’ipotesi di 1’ taglio dei tassi a giugno.
Borse cinesi in stallo, attendono i numeri trimestrali delle Big-Tech locali.


Chiusura in rialzo ieri, 7 maggio, per le Borse europee: Milano +0,8%, col FtseMib nuovamente sopra 34 mila grazie a diverse “trimestrali” sopra le attese, Parigi +0,6%, Francoforte +0,4%, Madrid +0,1%, nel giorno in cui l'offerta di BBVA su Sabadell è stata, in 1’ battuta, rifiutata, per darsi tempo di negoziare. Amsterdam +0,2%, Londra +0,3%. Lo Stoxx 600 “paneuropeo”, +0,7%, rivede i massimi storici.

Wall Street ha chiuso incerta: S&P500 e Dow Jones +0,1%, Nasdaq -0,1%, nel giorno in cui Walt Disney è arrivata a perdere -9,3% nonostante risultati trimestrali sopra le aspettative, ma anche qualche delusione sul fatturato e per le parole prudenti del management sui futuri ricavi da “streaming”.

La pubblicazione delle relazioni trimestrali sui risultati dei primi 3 mesi 2024 non hanno deluso, anzi, secondo FactSet, oltre il 70% delle Società ha battuto le attese, ma non e’ stata premiata da corrispondenti guadagni di prezzo per le azioni. Al contrario, le azioni delle Società che hanno deluso le aspettative di profitto hanno subito cali prezzo piu’ ampi che in passato.

Qualche analista ci vede un segnale di stanchezza per l’azionario Usa, da molti ritenuto troppo caro dati i multipli valutativi sopra le medie storiche. Non c’è che sperare che nei prossi trimestri gli utili accelerino ed i tassi d’interesse siano tagliati.

Intanto gli operatori continuano ad immaginare le future mosse delle Banche centrali: mentre in Europa persiste la convinzione di un taglio a giugno, la prospettiva è più incerta negli Usa, per via di dati macro “ballerini”: ieri il Presidente della Fed di New York, John Williams, ha confermato che un taglio ci sarà, ma non ha negato la sorpresa negativa dell’inflazione recente.

Non molto diverso il parere del Governatore della FED di Richmond Thomas Barkin che si aspetta tassi alti fino a quando il rallentamento dell’economia consoliderà la fiducia di raggiungere il target d’inflazione del 2,0%.

La “swap curve” sui Treasury Usa, a sua volta, incorpora l’incertezza tra 2 o 1 solo taglio del costo del denaro nel corso di quest’anno.

Macro europea ancora debole, ma senza crolli: in Germania, a marzo, gli ordini al settore manifatturiero sono scesi -0,4% su base mensile e -1,9% su base annua, mentre il surplus commerciale ha toccato Eur 22,3 miliardi, inferiore alle stime, ma superiore ai 21,4 miliardi di febbraio: infine, la produzione industriale è calata -0,4% a marzo su febbraio e -3,3% su base annua.




A marzo il volume delle vendite al dettaglio nell’Area-Euro è aumentato +0,8% su febbraio, dopo che a febbraio era sceso -0,3%. Su base annua salgono +0,7%.

La produzione industriale spagnola ha registrato un calo di -1,2% annuo a marzo, quando a febbraio era salita +1,3%.

In Italia, a marzo, le vendite al dettaglio sono scese -0,1% in volume rispetto a febbraio, e risultano invariate in valore. Su base annua, le vendite aumentano +2,0% in valore e +0,3% in volume.

La 2’ giornata di offerta del Btp Valore italiano ha visto nuove richieste per Eur 2,86 miliardi, che portano a 6,56 miliardi il totale sino a ieri. Il nuovo BTP “retail” scadenza maggio 2030, pagherà cedole trimestrali e tasso garantito del 3,35% annuo per i primi 3 anni e del 3,90% nei 3 successivi; se detenuto ininterrottamente dal collocamento al rimborso, riconoscerà un bonus dello 0,8% del capitale.

Stamane, 8 maggio, le Borse europee, ad eccezione di Milano che è invariata, sono ripartite positive, in media +0,3%, prolungando lo slancio di inizio settimana, innescato da trimestrali mediamente sopra le attese.

Sul fronte macro Europeo, oltre allo “speach” a Francoforte di Pierre Wunsch, membro del Board dell’ECB (Banca centrale Europea), spicca la decisione della Banca centrale Svedese (Riksbank) di tagliare il costo del denaro di -0,25% al 3,75%, la 1’ volta dopo 8 anni: “l’inflazione si sta avvicinando al target, l’attività economica è debole ed i tassi potranno essere tagliati 2 volte nella 2’ metà 2024”.

Chiusure deboli stamane in Asia: Tokyo ha sofferto i dati deludenti di Sony e Nintendo ed il Nikkei ha perso -1,63%, malgrado i numeri da record di Toyota, che ha annunciato un utile di quasi Eur 30 miliardi, pur prevendendo un calo dei profitti nei prossimi trimestri. Perdite frazionali per i maggiori indici cinesi: c’è molta attesa per le trimestrali delle “big tech” locali, Alibaba a Tencent.

Il prezzo del petrolio oggi è in calo, col WTI che segna -0,9% a 77,6 Dollari/barile: debole anche quello del gas naturale europeo (TTF Amsterdam) a 30,4 Euro/MWh.

Sul fronte valutario, l’Euro e’ stabile attorno 1,075 Dollari, mentre emerge ancora la debolezza dello Yen giapponese, col cross Euro/Yen a 166,8 da 166,4 di ieri, e quello Dollaro/Yen a 155,2, da 154,4. Il Governatore della Bank of Japan Kazuo Ueda ha ancora ventilato la possibilità di intervento. «La volatilità del cambio ha un forte impatto sull’economia e merita un intervento correttivo”.

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