L'S&P 500 e il Nasdaq sono saliti dello 0,2% e dello 0,4% rispettivamente nella sessione di ieri, mentre il Dow Jones è sceso di quasi 100 punti. Il settore tecnologico ha guidato la ripresa dopo una settimana difficile per i principali indici.

Tesla è salita del 3,5% in seguito alla possibilità che Trump stia valutando un allentamento normativo per i veicoli a guida autonoma. Il recupero del gigante dei veicoli elettrici ha trascinato il Nasdaq.

Apple e Netflix sono salite rispettivamente dell'1,8% e del 2%, mentre Advanced Micro Devices è balzata di quasi il 4%. Gli investitori stanno ora tenendo d'occhio il rapporto sugli utili di Nvidia, in via di pubblicazione mercoledì.

Il mercato rimane cauto dopo i commenti di Jerome Powell sul rinvio dei tagli dei tassi a causa della forte crescita economica e di un solido mercato del lavoro. Nel frattempo, Wall Street osserva le nomine di Trump, tra cui Brendan Carr in corsa per la carica di Segretario del Tesoro.

IL DOLLAR INDEX RIPIEGA DOPO IL TEST DEI MASSIMI

Lunedì l'indice del dollaro si è mantenuto stabile intorno a 106,6 nella sessione europea, per poi sgonfiarsi successivamente, con un ribasso fino a 105,80. In mattinata l’indice aveva scambiato vicino ai massimi degli ultimi due anni, tra le aspettative di un minor numero di tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve e le scommesse sulla sovraperformance economica degli Stati Uniti sotto la presidenza Trump.

Sempre il solito refrain. La scorsa settimana, il presidente della Fed Jerome Powell aveva indicato che la banca centrale non ha un programma predefinito di riduzioni del costo del denaro, in ragione della tenuta degli aggregati macro statunitensi, tra cui un solido mercato del lavoro e le continue pressioni inflazionistiche.

Dati più forti del previsto sulle vendite al dettaglio e sull'inflazione hanno ulteriormente supportato le ultime parole del Presidente. Mentre i mercati si aspettano ancora un taglio dei tassi di un quarto di punto a dicembre, le aspettative per le riduzioni dei tassi fino alla fine del 2025 sono scese a 77 punti base, in calo rispetto agli oltre 100 punti base di poche settimane fa.

ALTRE VALUTE

Dollaro in correzione nella sessione di ieri pomeriggio, con l’EurUsd tornato a ridosso di 1,0610, Cable sopra 1,2690, UsdCad tornato sui primi supporti a 1,4000 e oceaniche che hanno rimbalzato oltre l’1% tornando rispettivamente a 0,6510, 0,6440 e a 0,5900 da 0,5835.

La sensazione è che questa correzione debba proseguire almeno fino a 1,0660-70 per la moneta unica, 1,2800 per il Cable e 1,3950 per l'UsdCad, mentre sulle oceaniche testeremo la loro capacità di rompere le prossime resistenze poste a 0,6550 e 0,6040.

Discorso a parte merita l'UsdJpy, risalito nelle ultime sedute fino ad arrivare a ridosso di 157,00 jpy per dollaro, da dove è partito un sell off di UsdJpy causato dalle minacce di Katsunobu Kato che ha parlato di un possibile intervento a sostegno dello Jpy nel caso di ulteriore indebolimento della valuta. Il ribasso potrebbe anche riportare i prezzi verso livelli decisamente inferiori.

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I RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO USA CRESCONO ANCORA

Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è salito leggermente al 4,45% lunedì, dopo un aumento di 13 punti base la scorsa settimana, poiché, come già ribadito poc’anzi, si ridimensionano le aspettative di taglio dei tassi negli USA.

La probabilità di una riduzione di 25 punti base del tasso dei fondi federali a dicembre è ora al 62%, un calo significativo dall'86% all'inizio della scorsa settimana. Nei prossimi 12 mesi, gli analisti stanno scontando circa tre quarti di punto percentuale di taglio dei tassi, circa la metà dell'importo previsto a settembre.

AUSTRALIA, LE MINUTE DELLA RBA

La Reserve Bank of Australia (RBA) ha mantenuto invariato il suo tasso di cassa al 4,35% durante la riunione di novembre, mantenendolo invariato e adeguandosi alle stime di mercato.

La banca centrale ha osservato che, mentre l'inflazione generale è diminuita in modo significativo e si prevede che rimarrà più bassa per un po' di tempo, l'inflazione core rimane elevata. Ciò sottolinea la necessità di rimanere vigili sui rischi al rialzo dei prezzi e il consiglio non esclude nulla.

Il consiglio ha aggiunto che la politica monetaria dovrà rimanere sufficientemente restrittiva finché non sarà certa che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso l'intervallo target. Per quanto riguarda i consumi delle famiglie, la RBA ha notato segnali di aumento della spesa durante il terzo trimestre.

Tuttavia, c'è il rischio che qualsiasi ripresa possa essere più lenta del previsto, portando a una continua crescita della produzione debole e a un più netto deterioramento del mercato del lavoro.

Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani




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