USD-CAD #1

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Guardando ai bond decennali questi, anche se negli ultimi giorni hanno ritracciato, sono riusciti a rompere per la prima volta dal 2007 il muro del 5%. Questo ha fatto salire di poco il dollaro americano indicando che la notizia è ormai già prezzata. Come prevede Wells Fargo la recessione avverrà probabilmente nel Q2 del 2024 facendo così ritardare i tagli dei tassi alla FED e dando un vantaggio sulle altre monete. Notiamo inoltre come per ora la FED è la seconda banca (dopo la RBA) con i tassi più alti il quale sicuramente attirerà opportunità di carry trade. Come riconosciuto da Goldman Sachs il dollaro statunitense ha ancora l’appeal da Safe-Heaven e per ora è il migliore dei 3 dati i suoi tassi competitivi. Secondo le stime più recenti di Wells Fargo e di MUFG ora il dollaro ha una strada per ulteriori (modesti) guadagni almeno fino alla fine del 2023. Alcune stime di Wells Fargo sostengono infatti che il dollaro americano sarà la prima valuta nel G10 e seconda solamente al rublo russo in termini di performance per quanto riguarda il range temporale Q4 2023 Q1 2024.

Il crollo di venerdì è dovuto soprattutto ai dati pessimi del mercato del lavoro. Questi dati però possiamo attribuirli principalmente allo sciopero dei lavoratori UAW dove questi non vengono contati nei sondaggi dei salari. Secondo il Bureau of Labor Statistics, durante il periodo di rilevazione del sondaggio del mese scorso, erano in sciopero poco più di 48.000 lavoratori e se considerassimo questi aggiunti ai NFP allora noteremo come i dati sono ancora robusti. Fortunatamente si sono raggiunti accorti tra la UAW e le tre principali case automobilistiche e molti di questi lavoratori saranno inclusi nei salari del mese prossimo che vedranno dunque un rialzo significativo.

Tornando al discorso precedente dei bond, se questi dovessero scendere ulteriormente allora si “uscirebbe” da una delle due condizioni imposte da Powell per non aumentare ulteriormente i tassi d’interesse e dunque: Se i rendimenti diminuiscono la probabilità di un ulteriore aumento dei tassi aumenti, se i rendimenti aumentano la probabilità di un ulteriore aumento dei tassi diminuisce ma in entrambi i casi il dollaro si troverebbe in una situazione di forza.

Detto questo Powell ha anche affermato che non vede probabilità di recessione, questa affermazione va però in contrasto con molte banche che vedono questa come “imminente” tra il Q1 e il Q2 del prossimo anno.

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Secondo Wells Fargo e CIBC l’obiettivo per la fine del 2023 l’obiettivo del USD-CAD sarà sicuramente sopra al 1.40. Questo non è tanto dovuto all’eccezionalismo Statunitense , che sembra ormai ben prezzato nel dollaro, quanto più i dati deludenti provenienti dal Canada. Wells Fargo stima che la BoC sarà tra le prime a tagliare i tassi d’interesse partendo da aprile 2024 e avendo già un tasso d’interesse inferiore a quello statunitense questo non può far altro che avvantaggiare il carry trade.

Nelle loro dichiarazioni la banca ha avuto come di consueto un atteggiamento hawkish ma ha dato anche accenni sull’impatto dei tassi. I principali driver dei discorsi hawkish sono: Inflazione, salari e il comportamento dei prezzi delle imprese.
Per quanto riguarda i salari è vero, siamo ancora a livelli alti ma dall’ultima lettura vediamo come questi scendono dal 5.0% al 4.8% (salario medio orario) a parità di ore.
L’inflazione invece a settembre è anch’essa scesa di 0.2% YoY con 7 degli 8 settori ha ribasso e l’unico settore a rialzo era quello alimentare e mentre la BoC ha rivisto a rialzo le sue stime d’inflazione BMO e il questionario sulle aspettative dei consumatori hanno rivisto a ribasso (anche se di poco) quest’ultima.

Parlando di disoccupazione, mentre la popolazione continua a crescere a un ritmo sostenuto le assunzioni non riescono a tenere il passo e dunque il tasso di disoccupazione aumenta rapidamente attestandosi al 5.7%. Questa tendenza sarà difficile da frenare, con i profitti che diminuiscono è probabile che il tasso di disoccupazione aumenti nei prossimi 12 mesi.

Detto questo l’unico supporto che potrebbe trovare il CAD è dato da una possibile escalation in Israele che porterebbe il prezzo del petrolio a rialzo; non dimentichiamoci però che anche gli Stati Uniti (anche se in misura minore) sono correlati positivamente con i prezzi del petrolio.

LONG USD-CAD @1.366, Stop Loss @1.355, Target 1 @1.39 (50% operazione), Target 2 @1.4 (100% operazione).
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